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Palazzo Romagnoli, a Forlì, ospita la straordinaria Collezione Verzocchi, nata dalla volontà di un affermato imprenditore di origine forlivese per celebrare il tema del lavoro, lo spirito imprenditoriale e la qualità dell'opera umana. La collezione, presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1950 e da lui donata al Comune di Forlì il 1° maggio 1961, raccoglie oltre 70 opere di artisti italiani di generazioni diverse e di diverse tendenze artistiche, da Guttuso a Carrà, da Vedova a De Chirico, da Depero a Sironi, accomunati, oltre che dal tema, dalla presenza sulla tela di un piccolo mattone refrattario, simbolo dell'attività imprenditoriale di Giuseppe Verzocchi (Roma 1887-Milano 1970). Si tratta di una delle più importanti raccolte d'arte del Novecento per la qualità delle opere di cui si compone e per la singolarità del progetto che ha presieduto alla sua realizzazione. L'obiettivo dichiarato di Verzocchi non era infatti quello di dare vita ad una collezione d'arte di cui godere con pochi amici e intenditori, bensì quella di rendere omaggio al lavoro, di esaltarne la dignità e la sacralità, attraverso l'opera dei maggiori artisti a lui contemporanei.